Milano non rischia la bolla immobiliare
Nei giorni scorsi la banca svizzera UBS ha presentato il “Global Real Estate Bubble Index”, lo studio annuale del Chief Investment Office di UBS Global Wealth Management sul mercato immobiliare globale, che offre una classifica sulle città col maggior rischio di bolla immobiliare.
La ricerca è stata realizzata analizzando i prezzi delle abitazioni tenendo conto dell’inflazione.
Delle 25 città prese a campione, in una classifica che mette al primo posto la città più a rischio bolla e all’ultimo quella con il rischio minore, Milano appare al terzultimo posto, prima di Dubai e Chicago. Questo significa che è il momento giusto per investire nel capoluogo lombardo.
Le città più a rischio
La città più a rischio è risultata Monaco e nelle prime sei posizioni compaiono Francoforte, Parigi e Amsterdam.
Non bene quindi l’Eurozona, ma secondo lo studio di UBS, i prezzi degli immobili sono sopravvalutati anche a Vancouver, Londra, Tokyo, Los Angeles, Stoccolma, Ginevra, San Francisco, Tel Aviv, Sydney, Mosca e New York.
A Milano è stato associato un indice di 0,23: in crescita (di poco) rispetto al valore del 2019 (0,20) e del 2018 (0,03). Meglio di lei solo Dubai e Chicago.
Paolo Federici (Market head di UBS Global Wealth Management in Italia) spiega che “Il mercato immobiliare milanese continua a essere molto resiliente e abbiamo assistito addirittura a un aumento dei prezzi dell’1,5% nel corso degli ultimi 4 trimestri. Se da un lato l’incremento del telelavoro e l’impatto del Covid-19 sul turismo e sui grandi eventi hanno avuto ripercussioni negative sul centro città e spinto la domanda verso aree semicentrali, dall’altro continuerà a esserci una richiesta di abitazioni nell’area metropolitana a condizione che la ripresa economica in corso a Milano non rallenti”.
La previsione di crescita demografica positiva e le condizioni di finanziamento interessanti, dovrebbero inoltre continuare a sostenere la ripresa del settore immobiliare nel medio termine.