5 motivi per comprare a Milano
Che il mercato immobiliare di Milano sia una piccola isola felice rispetto al resto dell’Italia, è cosa ormai nota. Anche in questo 2020 così catastrofico, tutti gli studi e i dati resi noti, parlano di una stabilità con alcune zone addirittura in crescita del valore immobiliare. Ecco cinque buoni motivi per investire a Milano:
Nessun Crollo nell'anno peggiore di sempre, anzi...
L’anno che stiamo vivendo sembra essere portatore sano di pessime notizie. Dal mercato immobiliare invece, arriva uno spiraglio di sole. I dati pubblicati da Immobiliare.it parlano di un mercato in crescita “A Ottobre 2020 per gli immobili residenziali in vendita sono stati richiesti in media € 4.731 al metro quadro, con un aumento del 10,15% rispetto a Ottobre 2019 (4.295 €/m²). Negli ultimi 2 anni, il prezzo medio all’interno del comune di Milano ha raggiunto il suo massimo nel mese di Agosto 2020, con un valore di € 4.765 al metro quadro. Il mese in cui è stato richiesto il prezzo più basso è stato Gennaio 2016: per un immobile in vendita sono stati richiesti in media € 3.616 al metro quadro”.
I prezzi di vendita al metro quadro delle zone di Milano confermano il trend, con un valore medio, sempre nel corso di Ottobre, così stimato (dati Immobiliare.it):
Zone | Vendita (€/m²) | Affitto (€/m²) |
Centro | 9.478 | 25,00 |
Arco della Pace, Arena, Pagano | 7.963 | 22,20 |
Genova, Ticinese | 7.254 | 21,30 |
Quadronno, Palestro, Guastalla | 7.983 | 22,20 |
Garibaldi, Moscova, Porta Nuova | 8.693 | 25,00 |
Fiera, Sempione City Life, Portello | 5.927 | 18,50 |
Navigli | 5.817 | 20,20 |
Porta Romana, Cadore, Montenero | 6.077 | 19,80 |
Porta Venezia, Indipendenza | 6.593 | 20,90 |
Centrale, Repubblica | 5.882 | 20,30 |
Cenisio, Sarpi, Isola | 5.553 | 19,60 |
Arriva la Linea 4, salgono i prezzi
Il termine dei lavori per la Linea 4 è previsto per il 2022. Porteranno 21 nuove stazioni metropolitane che collegheranno la zona Est alla zona Ovest, in un percorso lungo 15 chilometri. Esattamente come la linea 5 sarà una metropolitana leggera ad automatismo integrale a guida driverless, ovvero senza conducente.
Queste tutte le fermate: Linate (collegamento con l’aeroporto), Q.re Forlanini, Forlanini FS (collegamento con il Passante Ferroviario), Argonne, Susa, Dateo (collegamento con il Passante Ferroviario), Tricolore, San Babila (collegamento con la M1), Sforza Policlinico (collegamento con la M3), S. Sofia, Vetra, De Amicis, S. Ambrogio (collegamento con la M2), Parco Solari, Foppa, Washington Bolivar, Tolstoj, Frattini, Gelsomini, Segneri, San Cristoforo (collegamento con il Passante Ferroviario). Va da sé che le zone adiacenti alle stazioni metropolitane, godranno di un’aumento del valore degli immobili.
Non c'è rischio di bolla immobiliare
Dopo la crisi immobiliare del 2008 l’attenzione verso il rischio di “Bolla Immobiliare” resta alta.
Lo scorso settembre la banca svizzera UBS ha presentato il “Global Real Estate Bubble Index“, lo studio annuale del Chief Investment Office di UBS Global Wealth Management sul mercato immobiliare globale.
Milano è una delle 25 città incluse nello studio e presenta un rischio molto basso dello 0,23%. Si trova quindi in buona compagnia insieme a Dubai e Chicago, tra le città con un solido settore immobiliare alle spalle.
Dall'estero grandi investitori
La crescita “in verticale” della città è in continuo movimento e lo skyline della città cambia costantemente.
Merito soprattutto dei grandi gruppi esteri che in questi ultimi anni hanno creduto nelle potenzialità di Milano. Come il Gruppo americano Hines, a cui devono la paternità il Bosco Verticale, Torre Solaria, Aria, il Business District Varesine e che stanno apportando un restyling alla struttura e agli interni della Torre Velasca. L’iconico grattacielo, progettato nella prima metà degli anni Cinquanta da studio BBPR, su incarico della società Rice, con la collaborazione dell’ingegner Arturo Danusso, potrà godere anche di una riqualificazione della zona adiacente che sarà resa in parte pedonabile. La presenza di questi gruppi è certamente un segnale positivo per la città: nuovi progetti, nuovi posti di lavoro e la possibilità di guardare sul medio lungo periodo.
Milano-Cortina 2026
In ultimo, ma solo per una questione temporale, Milano-Cortina 2026, che porterà una serie di interventi anche a Milano e un nuovo afflusso di turismo estero e nuovi investitori internazionali.
Pensare oggi ad un evento così importante e che porterà circa 20.000 posti di lavoro (che si dovrebbero venire a creare da qui al 2026), con giro d’affari complessivo (stimato) è di oltre 4 miliardi, dei quali 3 solo in Lombardia.
È previsto anche un profondo restyling di strutture già esistenti, con interventi anche urbani per favorire la mobilità. Uno studio della Bocconi ha previsto che, a fronte di ogni 1 euro speso, ci saranno ricavi pari a 2,7 euro. Non ci resta che aspettare…