C’era una volta il laghetto di Santo Stefano
C’era una volta il Laghetto Santo Stefano. Questo bacino d’acqua, si trovava tra l’attuale via Laghetto e via Francesco Sforza e serviva come attracco alle barche che trasportavano il marmo di Candoglia, utilizzato per costruire il Duomo di Milano.
Dagli attracchi di questo laghetto sono passati 550.000 blocchi di marmo di Candoglia.
Giunti al termine della realizzazione del Duomo, il trasporto di marmo venne sostituito da altre merci, come legna e carbone.
Una delle curiosità che ruotano intorno alla realizzazione del Duomo è che tutte le imbarcazioni che attraversavano i navigli e che avevano come destinazione il Cantiere del Duomo riportavano la scritta Auf (Ad usum fabricae, ovvero “ad uso della fabbrica” sottointeso quella del Duomo…). Tale scritta permetteva l’esenzione dai dazi. Dalla dicitura “AUF” è derivato il modo di dire “a ufo”, che a Milano significa “gratis”.
Una storia lunga 400 anni...
Per quattrocento anni quel piccolo bacino ha fatto parte della storia della città. Realizzato verso la fine del XIV secolo venne interrato per volere dell’Imperatore Francesco Giuseppe d’Austria nel 1857: l’acqua stagnante produceva un odore molto forte e sgradevole e non era adatta alla vicinanza con l’Ospedale Cà Granda (oggi sede dell’Università degli Studi).
Oggi è ancora visibile all’angolo tra via Laghetto e il vicolo Laghetto un affresco raffigurante la Madonna dei Tencitt (in dialetto sono i carbonai), poichè sorge sulla Cà dei Tencitt, storica sede dei carbonai milanesi che scaricavano il carbone dai barconi che arrivavano al laghetto di Santo Stefano.
Via Laghetto oggi è una deliziosa via, quieta e raccolta che riporta alla Milano di una volta. E in questa strada così speciale abbiamo la disponibilità di un bellissimo appartamento completamente arredato che affaccia su Piazza Santo Stefano.
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