Cartiere Binda: la tenacia dietro il sogno
Dietro le Cartiere Binda c’è una storia di determinazione e impegno, una di quelle che hanno reso Milano una città che sa rinascere e sorprendere come una fenice.
Ambrogio Binda nasce il 15 febbraio del 1811. Il suo primo impiego è alla fabbrica di passamanerie Vigoni. A soli 18 anni, risparmiando sul salario, riesce ad acquistare due vecchi telai e si mette in proprio.
Le competenze tecniche apprese unite alle intuizioni commerciali gli permettono, nonostante due momenti di difficoltà che lo riducono sul lastrico, di ripartire e acquistare il grande appezzamento di terreno alla Conca Fallata dove sorgerà la cartiera.
I lavori cominciano nel 1857 sul Naviglio Pavese, dalla visione di Ambrogio che si convince dell’importanza di creare un opificio vicino al centro in una zona dotata di acqua da cui, grazie a un salto naturale, trarre energia elettrica.
Da ditta individuale ben presto viene registrata come Società: tra i soci i due figli rimasti in vita e 20 membri. Si legge nei documenti storici: una società in accomandita (capitale iniziale di 500.000 lire in cinquanta azioni) per “la fabbricazione privilegiata di cartoni vegeto-minerali e di carta d’ogni genere”.
Un disegno imprenditoriale straordinario che porta a un lungo primato grazie alla qualità dei prodotti e all’organizzazione della produzione su 3 stabilimenti: quello di Conca Fallata, il più importante per dimensioni, quello di Vaprio D’Adda (MI) destinato alla cartotecnica e alla fabbricazione di carte per usi industriali, e quello di Crusinallo-Omegna (NO), specializzato nella pattinatura di carta da stampa.
L’azienda energivora soddisfa, già ai tempi, il fabbisogno energetico degli impianti grazie a centrali termiche e idroelettriche di proprietà.
La nuova realtà cresce rapidamente, grazie al supporto degli operai che credono nel progetto e all’enorme fioritura dei quotidiani e delle riviste. In piena attività le Cartiere Binda producono complessivamente 7000 kg di carta al giorno ed impiega 700 operai, di cui 500 donne.
Le Cartiere Binda divengono così un vero e proprio centro abitato di periferia. Ambrogio fa costruire case, negozi e locali di servizio per i suoi dipendenti. La lungimiranza di Binda tiene conto del risveglio delle attività industriali dell’epoca e concepisce la fabbrica come un’impresa a forte impatto sociale e per questo contempla nella sua organizzazione iniziative assistenziali che possano assicurare l’ordine e l’efficienza degli operai.
Consigliere della Camera di Commercio di Milano nella seconda metà dell’Ottocento, Binda aveva partecipato alle Esposizioni Universali di Parigi e Milano con i suoi diversi tipi di carta.
La seconda metà degli anni Novanta segna la fine delle Cartiere Binda. Dal 2006 al 2010 l’area diviene oggetto di un Piano d’Intervento Integrato.
Con il progetto di riqualificazione degli architetti Andrea Balzani, Amedeo Barbieri e Andrea De Maio alcuni edifici storici vengono ripristinati, altri costruiti per adibirli a residenze.
Gli edifici di fine Ottocento vengono recuperati seguendo le caratteristiche originarie e destinati a residenze, negozi e laboratori.
A pochi minuti dalla zona navigli e dalla fermata MM2 Abbiategrasso, si trovano le principali attività commerciali e servizi. In questo contesto tranquillo immerso nel verde, proponiamo in vendita un luminoso attico di 240 mq con ampia loggia panoramica.
L’appartamento si sviluppa su due livelli: al primo livello troviamo un’ampia zona living a doppia altezza con zona pranzo, una cucina abitabile, due camere matrimoniali con doppi servizi e grande loggia. Al secondo livello troviamo la camera master con un ampia cabina armadio e bagno en suite.
Completano la proprietà una cantina e un comodo box doppio.
Foto copertina: @beatrice_diana_piacentini
Foto satellite da Google Maps