Dal Bosco Verticale in poi…
Quando nel 2014 terminarono i lavori di realizzazione del Bosco Verticale, i milanesi non erano ancora consapevoli dei grandi cambiamenti che la città da qual momento in poi, avrebbe vissuto.
Un anno più tardi ci fu l’Expo, e con esso Milano cambiò definitivamente pelle.
L’aumento del turismo, la consuetudine agli eventi diffusi e il consolidamento del Fuori Salone come evento top internazionale, hanno cambiato pelle ad una città che arrivava da un crollo dell’appeal iniziato con il nuovo millennio.
Il modello green
Milano è diventata una città realmente internazionale. A tutti gli effetti, è diventata grande. L’omologazione con le altre capitali europee ha cambiato il concetto di architettura ed urbanistica. Sono spariti i progetti fatti di colate di cemento e si è puntato verso una direzione green. Il Bosco Verticale, premiato in vari ambiti, ha segnato lo spartiacque tra due periodi storici della città. Dalla rinascita delle ceneri al boom economico. Dallo sviluppo di strade e parcheggi, alla riqualificazione di parchi, aree pedonali, ingressi a pagamento nel centro città fino all’aumento di piste ciclabili e dei servizi dedicati.
Gae Aulenti, con i suoi grattacieli e il parco adiacente, City Life che ha cambiato volto alla zona della Fiera Campionaria, ferma all’Expo del 1906…
Le nuove generazioni
La consapevolezza che le città pensate 100 anni fa oggi non siano più sostenibili, unita alla certezza che le nuove generazioni vivano i cambiamenti degli ultimi anni in modo totalmente diverso da chi si è ritrovato costretto a cambiare le proprie abitudini. Ma bisogna pensare che dietro alle richieste da parte del Comune ci sia l’obiettivo di far diventare la città un luogo sempre più vivibile, per tutti.
E questo importante cambiamento culturale, molto probabilmente ha iniziato ad evidenziarsi agli occhi di tutti, sottoforma di albero di trenta piani…