Il Palazzo di fuoco
Piazzale Loreto riparte dal Palazzo di Fuoco. La riqualifica dello stabile, costruito all’inizo degli anni sessanta del secolo scorso su progetti di Giulio Minoletti e Giuseppe Chiodi è praticamente giunta al termine. All’epoca, con la presenza di aria climatizzata, riscaldamento a pannelli a pavimento e tende veneziane azionate elettricamente, si trattava senz’altro di un’idea innovativa. Il nome che tutti usiamo per identificarlo, deriva dalla colorata illuminazione notturna che lo ha sempre contraddistinto e che sarà riproposta tramite l’impiego di barre a LED RGBW, che permetteranno di gestire l’illuminazione e creare degli scenari di luce
Posto all’angolo tra Viale Monza e Piazzale Loreto, si trova in una zona strategica della città. Uno degli ingressi maggiormente confluiti e che forse oggi più che mai necessitano di nuova riqualificazione.
Loreto è per i milanesi e per l’Italia in generale, un luogo con un’identità storica ben definita. E forse è arrivato il momento di rendere alla piazza uno stile ed un’identificazione con la città, che oggi risulta totalmente mancante.
Dopo l’Expo 2015, si era ipotizzato di traferire proprio qui l’Albero della Vita, che avrebbe simboleggiato un collegamento tra passato e presente molto forte. L’iniziativa venne poi bloccata sul nascere a causa dei costi troppo alti e per il rischio di rovinare quello che è stato il simbolo di Expo 2015 nel mondo.
Ma rendere la piazza qualcosa più di un viavai di auto, con un’area verde incolta e senza senso al suo centro potrebbe essere l’opportunità per riprendere in mano la situazione urbanistica anche delle vie e della zona circostante, rimasta ferma ad un’idea di città che oggi non ci appartiene più e che risulta troppo distante dall’idea della nuova Milano, portata avanti negli ultimi anni.
Speriamo che il Palazzo di Fuoco, sia lo stimolo giusto da cui partire.