PROGETTO PORTA NUOVA MILANO
Perché parlare di un Progetto Porta Nuova? La storia di questa zona di Milano – tra corso Como, Melchiorre Gioia e via Galilei – ci racconta di grandi trasformazioni, soprattutto nell’ultimo periodo.
Oggi è simbolo di evoluzione, futuro, innovazione. Eppure solo qualche decennio fa era un’area dimenticata con ampi spazi sterrati lasciati a ospitare i tendoni per gli spettacoli circensi e il luna park.
Nel racconto rientra anche la storia delle ferrovie che qui si sono succedute. Dalla prima strada ferrata – costruita a metà Ottocento – che collegava Milano a Monza con un tempo di percorrenza di 17 minuti. E poi Porta Nuova, la prima stazione della città a Palazzo Moscova.
Foto: @mehits_hydronics_itcooling
Nel 1931 verrà poi inaugurata l’attuale Stazione Centrale e la vecchia, che ne frattempo era sorta in Piazza della Repubblica, viene demolita, insieme a tutti i raccordi ferroviari. Era rimasta attiva una piccola stazione chiamata “delle Varesine” perché collegava la città a Varese e perché sulla tratta si trovavano luoghi di villeggiatura.
Ci vorranno anni, diverse amministrazioni e numerose idee finché il 2004 segna l’anno spartiacque in cui prende avvio il Progetto Porta Nuova.
In meno di vent’anni questo quartiere è diventato il protagonista dello skyline milanese interpretando il carattere dinamico e vivace di una città che ha saputo – nonostante tutto – attrarre importanti investimenti sia italiani che esteri.
Verso il futuro la riqualificazione urbanistica di quest’area continua a mettere al centro il verde, i giovani, il bisogno di socialità, le connessioni e i servizi per rendere più umano il vivere in città.
Non solo eccellenze e grandi progetti, ma anche idee che puntano al benessere di qualità poco lontano dal centro.
Foto: @andreacherchi_foto
Pensiamo al processo evolutivo del tessuto cittadino da Expo a oggi: i nuovi quartieri di Santa Giulia e Porta Romana, la riqualificazione degli ex scali ferroviari.
In questo susseguirsi di trasformazioni si è inserito il Progetto Porta Nuova con elementi d’avanguardia nel panorama internazionale: basti pensare al Bosco Verticale, al complesso urbanistico opera dell’architetto Cesar Pelli che vede al centro l’avveniristica Piazza Gae Aulenti inaugurata l’8 dicembre 2012, la Torre Unicredit, il Pavillon, la Torre Diamante, il Palazzo della Regione Lombardia e ancora la Biblioteca degli Alberi.
Un lungo elenco che porta a una Milano del futuro che continua a stupire. E non solo per le ardite scelte architettoniche che hanno coinvolto i più grandi architetti di fama internazionale.
Nell’ultimo periodo il Progetto Porta Nuova racconta anche di una città sostenibile che punta alla salvaguardia del pianeta e al benessere dei cittadini.
Questo quartiere è stato infatti il primo al mondo a ottenere le certificazioni Leed e Well for Community. Questa prestigiosa doppia certificazione pone Milano e l’Italia tra i territori più avanzati per investimenti immobiliari sostenibili.
Queste due certificazioni analizzano gli aspetti sociali, ambientali ed economici dello sviluppo di Porta Nuova e documentano la realizzazione di un modello economico urbano innovativo grazie anche al coinvolgimento della comunità.
La prima valuta la sostenibilità di materiali e le tecniche costruttive, rilevando l’impatto ambientale degli edifici con l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili. La seconda si focalizza sull’integrazione delle persone nel quartiere, analizzando gli spazi pubblici e i servizi per promuovere la salute e il benessere fisico e mentale in tutti gli aspetti della vita di comunità.
Il risultato, ottenuto da Coima, è frutto dell’attenta riqualificazione urbana che ha visto la creazione di piste ciclabili, percorsi pedonali, aree verdi, edifici ad alto efficientamento e basso impatto e una qualità della vita che si misura anche dal ricco programma culturale a favore della comunità.
Foto copertina @coimaimage