Il ritorno della Torre Velasca
Dopo diciotto mesi la Torre Velasca torna a splendere, nei suoi colori originari, nello skyline milanese.
L’iconico edificio è rimasto avvolto in impalcature e ponteggi per consentire un restauro conservativo della facciata e degli spazi interni.
Costruita tra il 1956 e il 1958 dallo studio BBPR (acronimo degli ingegneri e architetti Banfi, Belgiojoso, Peressutti e Rogers) in pieno boom economico, la Torre Velasca celebra la rinascita della città dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale partendo dal centro, a pochi passi dal Duomo.
È considerata tra i tesori architettonici del capoluogo lombardo per la progettazione innovativa e pionieristica che aveva reso questo edificio un’attrazione per turisti e una certezza per i milanesi.
Ecco perché negli ultimi diciotto mesi era mancata la sua presenza imponente. Per fortuna a fine settembre sarà ultimato lo smontaggio delle strutture che ne hanno reso possibile gli interventi, mentre proseguiranno fino a fine anno i lavori di ristrutturazione interni.
A rendere possibile il ritorno della Torre Velasca è stata la straordinaria collaborazione tra lo Studio Asti Architetti, che ha supervisionato il rifacimento e il rinnovamento della facciata, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Milano e la società di ingegneria CEAS coordinata da Hines, responsabile dello sviluppo e degli investimenti.
Negli anni gli agenti atmosferici avevano messo a dura prova la facciata, deteriorando i suoi colori originali caratterizzati da sfumature cangianti rosa-grigie come effetto del riflettersi della luce nelle diverse ore del giorno.
Per ripristinare questa particolarità sono state condotte ricerche su fonti storiche e analisi materiche sul campo, oltre che indagini storiche documentali, per ripristinare gli elementi allo stato originale.
Lo studio dell’intonaco con Mapei ha permesso di arrivare a creare uno speciale legante – chiamato proprio legante Velasca – per limitare possibili fessurazioni della finitura e garantire protezione adeguata alle strutture portanti.
Non solo un intervento estetico, dunque, ma anche strutturale, di rinnovamento e rafforzamento degli elementi in cemento armato della facciata.
Il ritorno della Torre Velasca è anche nel suo rinnovamento architettonico, che tiene conto dei più alti standard in fatto di sostenibilità, sicurezza e comfort.
Restaurare l’esistente con criteri d’avanguardia. Tutto questo è stato possibile recuperando le planimetrie originarie dell’architetto Belgiojoso e lavorando di concerto per preservare il più possibile le caratteristiche originarie dell’edificio.
Grazie alla visione d’insieme e all’unione d’intenti la Torre Velasca torna, come un dialogo tra cattedrali, a salutare le guglie del Duomo dall’alba al tramonto, tingendosi di rosa.
Foto copertina: Giacomo Albo
Foto interna: @anna_and_lavinia
Foto di chiusura: @milanesando