Rivoluzione urbanistica: i cantieri di Milano
Da Expo Milano ha cominciato a cambiare volto. Più globale, più attenta, più accogliente e, secondo i suoi abitanti, anche più pulita.
È la città dell’innovazione che guarda al futuro ripensando gli spazi e progettando i quartieri riflettendo sul bisogno di comunità. A maggior ragione, dopo un lungo periodo trascorso in casa.
Numerosi i cantieri aperti, proprio per innovare e fare posto al nuovo. Sia sul piano sociale che economico. Un segno di ripresa che fa ben sperare anche per il mercato immobiliare.
L’area che unisce Milano e Rho, già sede dell’Esposizione Universale del 2015, ospiterà il Milano Innovation District (Mind). Qui grandi opere pubbliche sono in lavorazione.
L’anno appena iniziato vedrà il completamento del nuovo Ospedale Galeazzi, pronto ad accogliere – nei suoi 16 piani su un’estensione di 86.000 mq – fino a 10.000 persone al giorno tra personale medico, sanitario, pazienti e visitatori.
Il 2024 vedrà la nascita del centro di ricerca Human Technopole e il 2025 inaugurerà il primo anno accademico del campus dell’Università Statale.
Non mancheranno progetti privati, come il West Gate, un nuovo quartiere con 40mila metri quadrati destinati uffici, un complesso residenziale di 400 unità e un innovation hub.
Nel nucleo in fermento di Porta Nuova si trova invece la Torre Unipol, già soprannominata “l’alveare” o il “nido verticale”, disegnata dall’architetto Mario Cucinella: ellittica, innovativa e ecosostenibile.
Negli ultimi anni il capoluogo lombardo è cresciuto verso il cielo. Ai posteri l’ardua sentenza: quale sarà il grattacielo più alto di Milano nel 2025?