Vivere sui Navigli
Milano è anche una città d’acqua. I Navigli esistono dall’inizio del 1100. Nati a protezione della città medievale, diventano navigabili a partire dal 1300 per volere degli Sforza. Serviti da 25 conche (sulle quali ha realizzato degli studi anche Leonardo da Vinci), oggi rappresentano una delle maggiori attrattive di Milano
Da zona popolare a quartiere residenziale
Fino a pochi decenni fa vivere sui Navigli rappresentava un’alternativa economica ad altre zone della città, con il vantaggio di essere a poca distanza dal centro e di vivere nella vecchia Milano.
Negli anni i lavori di riqualificazione di diverse aree, la pedonalizzazione di parte del Naviglio Grande e la nuova Darsena, hanno invertito la tendenza: da zona popolare a zona residenziale.
Un quartiere giovane
Molto ambita dai giovani, il quartiere (che si estende principalmente dalla Darsena e prosegue lungo l’Alzaia e la Ripa del Naviglio Grande, fino all’incrocio con via Valenza, mentre sul Naviglio Pavese prosegue rettilinea fino all’incrocio con via Carlo Darwin) ha una duplice vita. Di giorno meta di turisti sia per gli scorsi unici sia per la possibilità di effettuare gite in battello, la notte si trasforma nella zona della movida milanese, con localini e musica che proseguono fino a tarda notte.
Vivere nella vecchia Milano
Il naviglio Martesana resta invece più periferico e arriva fino alla zona di Turro partendo da Trezzo sull’Adda.
I quartiere adiacenti ad ogni naviglio racchiudono piccoli gioielli della vecchia Milano. Oggi viverci è quasi un lusso che consente un tuffo nel passato attraverso la presenza di piccole vie che sembrano rimaste ferme nel tempo e la bellezza dell’acqua, attraversata da ponti che regalano scorci unici e suggestivi della città.